La città di Como si prepara a celebrare, a duecento anni dalla scomparsa, uno tra i suoi figli più illustri, Alessandro Volta. L’inventore della pila e scopritore del gas metano è infatti scomparso il 5 marzo del 1827.

Un momento di ricordo e ricorrenza che sarà condiviso a livello nazionale e internazionale. Non a caso del Comitato Nazionale per le Celebrazioni Voltiane – promosso dal sottosegretario di Stato comasco Alessio Butti – fanno parte due premi Nobel, l’italiano Giorgio Parisi e il francese Gerard Mourou.

In attesa del 2027, tra le iniziative che sono già state attivate, c’è quella di cambiare il nome dell’unità di misura del potenziale elettrico e della differenza di potenziale elettrico tra due conduttori. Ora si chiama Volt, ma la proposta è che venga chiamato Volta. Una scelta – la denominazione Volt – che fu fatta per una banale semplificazione. Un processo, quello di definire le unità elettriche standard, che iniziò nel 1861 alla British Association for the Advancement of science. Ora l’ipotesi di rendere giustizia ad Alessandro Volta è promossa sia da eminenti esponenti del mondo delle scienze, sia dalla politica. E la speranza è che verso la data del 2027 si possa giungere ad una soluzione positiva.

Un personaggio di due secoli fa, ma profondamente attuale. Le intuizioni di Volta sull’energia hanno di fatto anticipato situazioni ed evoluzioni del giorno d’oggi – basti pensare ad esempio alla sostenibilità energetica – e hanno aperto la strada ad una serie di ulteriori scoperte scientifiche.

L’attesa è dunque per il cammino che porterà alla ricorrenza del bicentenario, un’occasione per valorizzare la vita e le invenzioni dello scienziato comasco, uomo dalla genialità creativa e che sapeva guardare avanti e a intraprendere nuovo strade. Nella sua epoca gli scienziati italiani non amavano confrontarsi con quelli di altri Paesi: Volta, invece, viaggiò a lungo proprio per conoscere e parlare con i suoi colleghi di tutta Europa.

Lo ricorderanno mostre (permanente e itinerante), un museo virtuale, una app interattiva, un Festival della Scienza e dell’Innovazione, convegni, una fiction tv, spettacoli musicali e teatrali, libri per tutte le età altra pubblicazioni e un premio speciale.

Grande attenzione anche al mondo della scuola, con borse di studio, programmi speciali per gli studenti, laboratori e una summer school per giovani scienziati.

Particolarmente significativo il logo celebrativo con l’effige di Volta (ritratto di Nicolò Bettoni del 1825), la sua firma personale il colore blu elettrico che richiama l’elettricità e una goccia che simboleggia il metano e il Lago di Como.

Non mancherà anche la valorizzazione di percorsi e luoghi legati allo scienziato, che saranno principalmente incentrati sulla città di Como e sui suoi dintorni, oltre che a Pavia, la città dove Volta è stato prima insegnante e poi rettore dell’Università.

A proposito di ricordi e tributi dedicati ad Alessandro Volta, non va dimenticato che dal 1984 al 2001 – fino all’ingresso dell’Euro – la banconota da 10mila lire era stata dedicata allo scienziato lariano. Per il suo ritratto fu scelta una incisione di Giovita Garavaglia conservata a Roma al Gabinetto nazionale delle stampe. Erano poi state rappresentate la pila e il Tempio Voltiano. La firma del governatore della Banca d’Italia era quella di Carlo Azeglio Ciampi, che sarebbe poi diventato Presidente della Repubblica.

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